La chiesa, in stile barocco, è stata ricostruita su un edificio preesistente.
È stata per secoli oggetto di grande devozione popolare che si è manifestata non solo con la presenza della Madonna, ma anche con la donazione di terreni, casette ed animali, fornendo alla chiesa quanto necessario per la celebrazione dei sacri riti ed abbellirla con arredi “dignitosi”.
Al presente, pur avendo subito vari restauri, la chiesa sembra molto simile all’originale.
Di rilievo, una tela raffigurante l’annunciazione situata sull’altare maggiore, di autore ignoto della scuola di Pietrafesa. È una annunciazione diversa dalle altre, poiché le figure principali sono disposte alla rovescia: la Vergine è a sinistra mentre l’angelo è a destra di chi guarda. Emerge inoltre dallo sfondo di nuvole grigie la luce che illumina lo spirito santo e due figure delineate secondo un criterio di idealizzazione e di ricerca di una bellezza pura ed ideale: la madonna ha un aspetto profondamente umano e lo sguardo sorpreso, in un realismo risultante spoglio ed essenziale.
Di notevole importanza è la statua della Madonna in trono, esposta nella chiesa dell’Annunziata già nel ‘500, come si evince dalla relazione della visita pastorale del vescovo di Tricarico Giovanni Battista Santomo circa il viaggio computo tra il 30 novembre ed il 5 dicembre 1588. L’ultimo rifacimento è quello del 1900, come è testimoniato dal retro del trono che riporta la seguente iscrizione: “Ristaurata a divozione di S. Lucia di Domenica e Rocco Annella di Andrea A. D. 1900”.
Successivamente al terremoto del 1980 la sovrintendenza di Matera prelevò la statua della madonna in trono secondo un amplio programma di conservazione di opere d’arte. I lavori di risistemazione vennero affidati alla dott. Filomena Gianna Iozzi sotto l’attento interesse della dott. Agata Altavilla.
Il restauro ha portato alla luce tre diverse stratificazioni, secondo le stesse restauratrici un unicum a livello nazionale poichè, di solito, al massimo ne sono presenti due.
Le tre statue sono:
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Una prima ed originale scultura lignea ascrivibile al XIII secolo, in cui sono ancora evidenti la veste decorata di colore azzurro sul busto, le braccia, le ginocchia, il drappeggio nella parte inferiore ed i piedini. La statua è senza testa e presenta bruciature, probabilmente risalenti all’incendio che nel 1272 distrusse buona parte dell’abitato, tanto che Accettura venne esentata dal pagamento delle tasse.
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Un rifacimento applicato sulla scultura originaria databile intorno al XVI secolo. Si tratta di un vestito di stoffa dipinto con acquerelli ed ornato di decorazioni floreali impreziosite da inserzioni in oro, citato anche nella relazione del Mons. Santomo: «A latere epistule dicti altaris … extat similis statua Marie Virginis coloribus ed auro ornata et in dicto altari non dum celebrantur».
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L’ultima edizione, una struttura in cartapesta realizzata con fogli di carta provenienti da cronache giudiziarie del tempo. È attribuito a questo ultimo intervento l’inserimento del bambinello e delle corone.
La presentazione ai fedeli delle tre Madonne restaurate è avvenuto domenica 7 dicembre 2008 alla presenza della restauratrice, di sua eccellenza il vescovo C. V. Orofino e di don Giuseppe Filardi.
Cosa altro vedere:
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Tela dell’annunciazione di De Laurentis
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Tela della Madonna con Sant’Antonio e San Francesco di Paola
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Statua mezzo busto Sant’Antonio della metà del ‘700, appartenente al convento di San Francesco d’Assisi fondato nel 1585.